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Travel To Your Mind.....
 
Because the mind is the engine of the EROTISM
Keywords | Title View | Refer to a Friend |
Erotic Art
Posted:Oct 20, 2015 5:34 am
Last Updated:Apr 30, 2019 7:28 am
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The elegant porn
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Travel To your Mind
Posted:Jun 5, 2015 2:23 am
Last Updated:Apr 5, 2019 5:52 am
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with the Erotic Art
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Travel To your Mind
Posted:Jun 4, 2015 3:40 pm
Last Updated:Apr 30, 2024 8:17 pm
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with Erotic Art
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Travel To your Mind
Posted:Jun 4, 2015 6:41 am
Last Updated:Jun 5, 2015 2:20 am
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with the Erotic Art
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Travel To your Mind
Posted:Jun 4, 2015 4:45 am
Last Updated:Jun 4, 2015 6:40 am
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whit erotic art
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I Love to satisfy your wife
Posted:May 1, 2015 12:50 am
Last Updated:May 28, 2015 9:35 am
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while you watch us
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I love your wife
Posted:Apr 30, 2015 5:38 am
Last Updated:Apr 30, 2019 7:29 am
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I love your wife
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Non c'è PORNOGRAFIA quando...
Posted:Mar 8, 2013 3:46 am
Last Updated:Apr 30, 2015 5:34 am
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....c'è ELEGANZA
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Ieri ho incontrato una splendida COPPIA.....
Posted:Jan 19, 2013 6:52 am
Last Updated:Jan 19, 2013 9:47 am
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Lei splendida russa, lui simpaticissimo inglese, gente matura e di livello, prima un drink al bar dell'hotel dove erano in vacanza, sorrisi, sguardi ed ammiccamenti per sciogliere il ghiaccio, poi è salita per prepararsi, ed al nostro arrivo era in splendida lingerie, da cui emergevano prorompenti tutte le sue grazie.

Siamo andati aventi per un paio di ore di gran bel sesso, alternando doppie penetrazioni, molto gradite alla Signora con lunghe e profonde sessioni di sesso orale, scambiandoci di posizione per far godere quanto più possibile la nostra "Regina" che a sentire dai miagoli, dalle, urla, dal numero di orgasmi si è molto divertita e noi con lei.

Alla fine da abile regista, ha voluto che arrivassimo insieme sul suo splendido seno ed una volta arrivati, se l'è spalmato per bene ed a lungo.

Quando sono andato via, con una dolcezza unica è venuta a salutarmi ed a ringraziarmi più volte, magari ci rivedremo nel loro prossimo viaggio italiano.

Per il momento è stata una magnifica giornata.

P.S questo è solo in sommario, nei prossimi giorni cercherò di scrive un racconto più dettagliato della giornata.
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Non esiste Erotismo senza romanticismo
Posted:Jan 15, 2013 5:30 am
Last Updated:Apr 30, 2024 8:17 pm
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e la mente è la sua essenza più profumata
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Dissetandomi alla fonte del tuo PIACERE, accolsi il suo PIACERE con più PIACERE
Posted:Jan 14, 2013 3:05 am
Last Updated:Apr 30, 2015 5:35 am
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....
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In vacanza con il TRANS....
Posted:Jan 14, 2013 2:58 am
Last Updated:Apr 30, 2024 8:17 pm
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Dopo un’intensa estate di lavoro, avevo deciso di concedermi una vacanza, l’estate era stata molto proficua e potevo concedermi qualche giorno in più, qualche euro in più.
La meta ormai l’avevo in cima alla mia lista da molto tempo, la Sardegna, non c’ero mai stato ed ormai era giunta l’ora di visitare le sue coste selvagge, selvagge proprio come volevo vivere la mia vacanza.
Certo andare da soli in vacanza non è il massimo della vita, ma tant’è la vita da single è interessante, la vivo con serenità, ma ci sono alcuni momenti in cui vorresti condividere il tuo tempo con qualcun’altra.
E così approfittando anche del mio account su facebook, iniziai a perlustrare il “campo” in modo molto sincero e ingenuo forse, iniziai a contattare donne che mi trasmettessero qualche emozione, fosse anche solo visiva: “Single 40enne, dopo lunga ed intensa estate lavorativa, vorrebbe trascorrere una spensierata vacanza in Sardegna ai primi di settembre….cercasi compagna di viaggio”.
L’inizio non fu dei più incoraggianti, pochissime risposte, e di quelle poche molte a carattere esclusivamente mercenario, si è vero come dice un vecchio proverbio, chi per questi mari va questi pesci prende, ma da buon pescatore ho sempre avuto la pazienza di aspettare.
E così qualche giorno dopo mi arrivò una risposta che attirò subito la mia attenzione: “Stavo pensando anche io di andare a Settembre in Sardegna, anche io sono single, ma prima di accettare conosciamoci meglio”.
Così passammo 1 mese a conoscerci meglio, il feeling sufficiente per una vacanza sembrava essere raggiunto, eravamo quasi pronti per prenotare dopo aver sfogliato alcuni cataloghi, quando lei mi disse “Ti dispiace se invece di un monolocale per 2 prendiamo un trilocale per 3? Ho una amica di lunga data sta attraversando un momento difficile e non mi va di lasciarla da sola”
Io che cercavo solo un po’ di compagnia, anche immaginando che in Sardegna a meta settembre non è che ci sia tanta gente acconsentii: “Si non preoccuparti tanto dove dormono in due possono dormire pure in tre” risposi col sorriso sulle labbra e prenotammo il bilocale, loro si sarebbero sistemate nella camera matrimoniale ed io sul divano letto in cucina.
Arrivò il giorno della partenza, noi 2 ci incontrammo al porto per l’imbarco, l’amica ci avrebbe raggiunto direttamente in Sardegna proveniente da un’altra zona d’Italia. Arrivammo al residence ed incominciammo a sistemarci si era fatta quasi sera quando bussarono alla porta, Maria mi disse Marco vai ad aprire questa deve essere Morena mi ha mandato un sms 5 minuti fa.
Andai ad aprire la porta e mi trovai dinanzi una venere, non che Maria non lo fosse, ma Morena era 1 metro ed 80, con un seno abbondantissimo che si lasciava intravedere dalla camicetta mezza sbottonata, aveva una minigonna mozzafiato su due tacchi altissimi, non la feci nemmeno fiatare: “Tu devi essere Morena, piacere io sono Marco, e vorrei tanto sapere che problemi può mai avere una donna come te?!?!” dissi sorridendo, lei mi guardò e rispose al sorriso con un “Vedrai Marco, vedrai….” che non prometteva nulla di male.
Si sistemò, si chiusero in camera a parlare più di 30 minuti, io uscii ed andai a prendere visione delle strutture del residence, quando tornai, le trovai già pronte per uscire, molto eleganti, del resto era già ora di cena, e così ci avviammo al ristorante.
Parlammo del più e del meno, iniziammo a fare conoscenza con il personale molto affabile e disponibile, mangiammo piatti a base di pesce ed annaffiammo il tutto con del buon vino, ad un certo punto Maria mi disse “Noi siamo stanche andiamo a dormire, tu se vuoi puoi restare un altro po’ a respirare questa dolce brezza marina, questa è la seconda chiave dell’appartamento”.

Io dissi: “Va bene resto un altro po’ ascolto un po’ di musica e prendo un po’ di brezza, ci vediamo domani mattina, se ci sono problemi chiamatemi, Buona notte”. Il tempo passo deliziosamente avevo sognato tanta tranquillità tutta l’estate, ma la stanchezza sopraggiunse e mi avviai anche io verso l’appartamento.
Era passata 1 ora da quando le ragazze erano andate via, entrai silenziosamente, ma avevo bisogno di fare una doccia, così sempre silenziosamente mi avvia verso il bagno, a meta strada tra le due camere, notai che la luce era ancora accesa e che le due ragazze discutevano a bassa voce, talmente bassa che non riuscivo ad ascoltarle, feci un passo per augurare loro nuovamente la buona notte, quando i miei occhi restarono esterrefatti.
Le due ragazze nude sul letto, erano avvinghiate in una splendida posizione ognuna a leccare l’organo sessuale dell’altra, e quelle voci non erano parole ma gridolini di piacere, il pene iniziava a stare stretto nel pantalone e così mi soffermai un istante in più, giusto il tempo in cui Maria si accorgesse di me ed esclamasse “No Marco non è come credi tu” ed infatti non era come credevo io, non era una performance saffica, mi basto lanciare lo sguardo su Morena per scorgere un paio di tette belle grandi e sode, ma scendendo più giù scorsi un pene duro e scappellato ed infatti Morena esclamò; “Te lo avevo detto che avresti visto i miei problemi”.
E che problemi, non avevo mai avuto esperienze del genere, ma sarà stato il vino, sarà stata la vacanza, proprio non riuscivo a staccarmi dalla porta, ed infatti loro se ne accorsero e gentilmente mi invitarono ad entrare “Vieni dai facci compagnia” esclamò Maria ormai in preda all’orgasmo, “Non dirmi che non hai mai visto un cazzo” aggiunse Morena sorridendomi, senza perdermi d’animo risposi “Cazzi ne ho visti, ma sotto a due tette del genere mai” e sorrisi.
Maria non sorrise, era troppo presa era troppo eccitata ed infatti si rituffo sul cazzo di Morena , io mi avvicinai e non feci in tempo ad ammirare lo spettacolare fondoschiena di Maria che Morena afferro il mio cazzo e se lo portò in bocca, era la mia prima volta con un trans, ma sarà stata l’eccitazione, sarà stata l’abilità linguistica di Morena, ma non notavo nessuna differenza, anzi, la ragazza ci sapeva proprio fare con la lingua, e poi Maria era altrettanto brava visto i sussulti di Morena che inevitabilmente si ripercuotevano sulla mia cappella.
Con le mani cercavo di apportare piacere a Maria intenta in quello straordinario pompino, del resto era tutto merito suo, se mi trovavo in una situazione così eccitante e nuova per me, e quindi alternavo lunghi massaggi ai glutei, cercando di giocare con la fighetta ormai umida all’inverosimile con le mie dita.
Eravamo tutti e 3 sdraiati sul letto in un cerchio erotico che avevo visto solo in qualche foto porno, ma che non immaginavo potesse essere da me vissuto un giorno. Dopo un po’ Maria che era la più autoritaria dei 3 prese l’iniziativa ed in preda all’ennesimo orgasmo, urlò: “Riempitemi tutta vi prego”, lanciai uno sguardo di intesa a Morena e mi misi sdraiato sul letto iniziando a penetrare la vagina di Maria che dopo qualche istante invitò Morena a penetrarla analmente, e così andammo avanti tra grida di piacere in quella che per la nostra padrona Maria era un intensa doppia penetrazione.
Durante la doppia penetrazione il corpo di Maria scivolò lateralmente e le labbra di Morena arrivarono sulle mie, lanciandomi un appassionato bacio, Maria si risollevò e le nostre labbra si staccarono, ma le nostre menti no, ed infatti appena Maria ormai impazzita dal piacere uscì dalla doppia penetrazione, Morena si avvicinò e mi chiese: “Ti è piaciuto?” io che credevo alludesse alla doppia penetrazione regalata a Maria.
Risposi “Si certo” invece Morena alludeva al bacio e così aggiunse: “Allora sei pronto per un rapporto completo?” per prendere tempo risposi: “Più completo di questo?” ma avevo capito che si riferiva al mio primo rapporto anale con un trans, e così Morena aggiunse: “Ma cosa hai capito? Io voglio sentire tutto il tuo cazzo dentro di me”…..”Eh si lo avevo capito ma non è una decisione semplice” non ebbi nemmeno finito di esclamare la e, che Maria aggiunse “Si dai Marco, che mi eccita vedervi giocare”.
Mi fece sdraiare sul letto, si mise gambe aperte sulla spalliera per farsi leccare tutta, nel frattempo Morena non perse tempo e iniziò a cavalcare il mio cazzo mentre la sua lingua raggiunse Maria che baciò ardentemente, era la mia prima volta, ma anche in questo caso non notavo differenza, mi piaceva il suo cavalcare, la sua tempistica la sua armonia e poi con la dolcezza della vagina di Maria in bocca non avrei avuto nemmeno modo di dire di no, ma no, non l’avrei mai detto perché ormai non volevo più tornare indietro.
Morena aumentò la sua andatura ed il vigore con cui saliva e scendeva dal mio cazzo perché ormai aveva deciso di farmi venire, di sentire il calore del mio sperma tutto dentro di se, e così con l’aumento della sua velocità aumentò anche il mulinare della mia lingua nella vagina di Maria, che ormai era un colabrodo che inondava la mia faccia, accompagnandomi verso la venuta dentro il culetto di Morena.
Ci concedemmo una sosta una tregua, dissetandoci con una birra e mangiando un po’ di frutta, e così tra una banana ed una fragola arrivò la fatidica domanda di Morena: “Siamo a meta dell’opera, che ne dici di completarla?” beh il messaggio era chiaro voleva possedermi analmente e se la cosa non fosse stata chiara, Maria inizio a giocare impugnando la banana con il mio culetto.
“Sono vergine” esclamai “anche se adoro quando la mia partner mi ficca un ditino nel culetto”, “ecco hai visto” esclamò Maria, “Si ma non è la stessa cosa” risposi io, e Maria che in quanto a fantasia e perversione non aveva nulla da invidiare a nessuno replicò: “Io ho portato uno strap-on con me potremmo iniziare con quello”, mi feci convincere, del resto avevo sempre fantasticato su questa pratica ed accettai, dimenticando però che nel mentre Maria mi penetrava con lo strap-on, Morena in qualche modo doveva “giocare”.
Ed infatti non feci in tempo a sentire la lingua di Maria iniziare ad esplorare l’orifizio anale, che Morena salì in piedi sul letto, si sdraiò e pose il suo cazzo ancora floscio nei pressi della mia bocca, io non osavo avvicinarmi, ma vedevo che per l’eccitazione cresceva e si avvicinava alle mie labbra, ed infatti dopo qualche minutò le sfiorò, le toccò, sarà stata la bravura linguistica di Maria che aveva portato la mia eccitazione all’inverosimile, sta di fatto che iniziai timidamente a sfiorare il cazzo di Morena con la punta della lingua.
Dopo qualche toccata e fuga, sentii Maria togliere la lingua dall’orifizio anale e calzare lo strap-on, sentii la punta avvicinarsi al culetto e delicatamente cercare l’entrata accrescendo il mio piacere, che inevitabilmente si riversò sul cazzo di Morana che iniziai a leccare e succhiare con la stessa avidità con cui avevo precedentemente succhiato e leccato la fighetta di Maria.
A guardare il fremito di Morena, tanto male non dovevo essere, ed infatti sentivo il cazzo crescere in bocca, ormai non potevo contenerlo più, e Morena non esitò un minuto per tirarlo fuori e darsi il cambio con Maria nella mia penetrazione. Maria nel frattempo tolto lo strap-on era venuta ad allargare le gambe davanti a me per essere leccata e succhiata con la stessa vigoria con cui avevo trattato Morena.
Sentivo Morena emettere gridolini di piacere sempre più intensi e ravvicinati, vedevo Maria godere del sesso orale che stavo praticandole, quando ad un certo puntò sentii un flutto bollente adagiarsi sul mio fondoschiena, Morena era venuta e la mia prima esperienza con un trans anche.
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Caro Prof...
Posted:Jan 9, 2013 12:47 am
Last Updated:Jun 4, 2015 6:43 am
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Dopo una vita spesa sui banchi di scuola, a studiare per raggiungere l’agognata laurea, e dopo qualche concorso di cui non avevo più avuto riposte, arrivò finalmente, un posto dove avrei potuto mettere a disposizione degli altri tutto ciò che avevo appreso nella mia vita da studente.
Ero diventato finalmente un prof, per l’esattezza il Prof dell’istituto privato per il turismo “Marco Polo” di Venezia, da dove sarebbero dovuti uscire: hostess, steward, cuochi, cuoche, operatori ed operatori turistici, e dove io avrei dovuto mettere in pratica tutte le nozioni acquisite per conquistare la mia laurea in gestione delle aziende turistiche, per la precisione avrei dovuto insegnare “geografia e storia del mondo”.
Tra le classi assegnatimi, avevo una quinta, formata da 16 ragazze e 8 ragazzi, quasi tutti ormai maggiorenni, guardandoli scherzare tra di loro nei momenti di pausa, il mio pensiero volava a 20 anni prima, quando anch’io appena maggiorenne ero dall’altra parte della cattedra.
Di solito quando uno pensa al passato, riflette “Ah che bei tempi” ed in parte era vero, nessuna preoccupazione se non quella di passare l’anno e di essere promosso e pure le litigate con gli amici o la ragazza erano divenute col trascorrere degli anni delle bazzecole rispetto ai problemi che la vita ti riserva dopo i 30 anni.
Nonostante ciò, questa volta non riuscivo a dirlo completamente, perché vedevo i ragazzi mandarsi gli sms, e pensavo a come era difficile una volta conquistare una ragazza senza il telefonino, eh si perché a parte che 20 anni fa soprattutto giù dalle mie parti c’era molta più emancipazione, se pure riuscivi ad entrare nelle grazie di qualcuna, questa qualcuna non poteva ne uscire, ne ricevere sms.
Al massimo potevi chiamarla a casa, ma dovevi superare l’imbarazzo nel dover parlare prima con la madre, poi dovevi in alcuni casi avere il coraggio di affrontare la voce sicura e diretta del padre, e poi nel momento in cui riuscivi a metterti in contatto con lei, dall’altra parte sentivi dei silenzi o delle parole mozzicate, perché la ragazza aveva vergogna, aveva paura.
Che bell’invenzione il telefonino, pensai tra me e me, ma non avevo considerato che nelle moderne metodologie di comunicazione non è che il meno potente, eh si un po’ come per tornare 20 anni indietro avere un telefono in camera e non dover rispondere davanti a tutta la famiglia, il meno potente perché c’è poi internet.

Internet che consente non solo di inviare sms, ma di interagire in tempo reale ed in modo audiovisivo, ero appena arrivato alla cattedra tanto sospirata, e gia avevo intuito che il modello di prof, che poi era quello dei prof che avevo avuto nella mia storia scolastica non esisteva più, ed infatti non feci in tempo a presentarmi, che la prima domanda fattami dalla scolaresca fu: “Prof ma lei ce l’ha facebook?”.
Come cambia la società, 20 anni prima per avere il numero di telefono di una ragazza, dovevi non aver guardato nessun’altra per almeno 12 mesi, giurarle amore eterno e farle la promessa di matrimonio, per ottenere in cambio la “sfida” con l’esercito di famiglia gia pronto dall’altro capo del telefono, ma siccome mi è sempre piaciuto essere al passo con il tempo, risposi: “Si ce l’ho, il mio nome lo conoscete”.
Con quella risposta il mio indice di gradimento era aumentato, non sapendo se anche questo facesse parte del nuovo che avanza e che quindi con tutti i miei colleghi avessero avuto la stessa reazione, approfittai del momento per introdurre la prima lezione.
Tornando a casa, accesi il PC e mi misi a cucinare, finito di pranzare tornai al PC ed aprii Facebook, appena inserita la password, mi ritrovai con 24 richieste di amicizia, era la mia scolaresca, aggiunsi tutti e tornai al lavoro pomeridiano, preparare la lezione per il giorno dopo.
Verso sera, tornai su facebook, e mi misi a curiosare tra i profili dei miei alunni, ovviamente con un occhio di riguardo verso i profili femminili, erano tutte maggiorenni e quindi non avrei corso nessun problema, e poi profilo dopo profilo, fui sorpreso dall’audacia di certe foto e dal fatto che la maggior parte delle loro amicizie erano miei coetanei.
Non sapendo fin dove arriva la perversione di un uomo di mezza età alla perenne ricerca di ragazzine, e da dove parta la voglia segreta di ragazzine poco più che maggiorenni alla ricerca di una figura forte ed esperta da contrapporre all’insicurezza dei ragazzi d’oggi, chiusi il PC ed uscii a fare una passeggiata.
Passeggiando, passeggiando, con la mente tornai a ciò che avevo visto, ragazzine che sembravano già donne formate e tornai indietro di 20 anni quando i prof erano tutti arrabbiati e severi, ora ho capito il perché: la psiche umana è labile ed anche il professionista più integerrimo si lascia condizionare da certe foto da certi messaggi, ed io mi feci condizionare.
C’erano un paio di ragazze: Laura e Silvia, i cui profili erano pieni di foto in costume da bagno, con inquadrature che non ammettevano equivoci, erano delle provocatrici nate e del resto non facevano nulla per nasconderlo nemmeno nel mondo reale quando a scuola si presentavano con minigonne da infarto e tacchi da acrobata, tra l’altro erano anche compagne di banco.
I giorni passavano, le interrogazioni si susseguivano e Laura e Silvia che ormai avevano capito i miei cattivi pensieri avanzavano sempre più di fila, erano partite dall’ultima ed ora erano in prima a 2 metri dalla cattedra, le gonne si accorciavano sempre più e la primavera avanzava portando con se la voglia di trasgredire.
Fino ad allora su facebook mi ero limitato a messaggi generici alla mia scolaresca, del tipo “ragazzi mi raccomando studiate” “non mi fate mettere brutti voti” eccetera, quel giorno però che i primi caldi si facevano sentire, ero rimasto in boxer al PC, e andandomi a vedere le foto di Laura, ne trovai una nuova in cui era in una posa saffica con Silvia.
Sentendo un qualcosa crescere in me, mandai un messaggio privato a Laura: “Laura, non ti sembra di aver esagerato con quella foto? Chissà la gente ora cosa penserà di voi” non passarono nemmeno 2 minuti che ricevetti risposta: “Caro prof, invece tu cosa pensi di noi?” con un occhiolino a chiudere l’interrogativo che non ammetteva equivoci.
Mi feci coraggio e decisi come non mai di entrare in profondità, del resto mi piacevano molto, e loro non facevano nulla per farmi cambiare idea, anzi, e così risposi: “Che siete due bellissime ragazze che farebbero la fortuna e la gioia di ogni uomo, ma che potreste essere miei figlie” e scesi per un servizio urgente.
Quando tornai era ormai tardissimo, però la curiosità mi spinse ad accendere il PC ed a collegarmi a facebook per vedere se avevo ricevuto risposta, ed infatti le ragazze avevano risposto, le ragazze perché stavano insieme: “Caro Prof, a noi ci piaci come uomo non come papa” con il classico occhiolino in chiusura. Non risposi nulla visto che ormai era tardissimo, ed andai a dormire, visto che le avrei viste il giorno dopo a scuola.
Mi ero avviato in aula con anticipo per preparare il lavoro, la campanella suonò e la classe rientrò, Laura e Silvia sfilarono davanti alla cattedra con una minigonna talmente ancora più corta del solito, mi strizzarono l’occhio ed esclamarono insieme: “Ciao Prof”, e si andarono a sedere al loro posto in prima fila.
Dopo aver spiegato alla lavagna le dinamiche turistiche del Sudamerica, attesi che gli alunni finissero di copiare gli appunti, e nella distrazione dei compagni, Laura e Silvia aprirono le gambe sotto ai banchi e lasciarono intravedere che sotto non avevano nulla, se non una fighetta rasata e lucida da far girare la testa.
Per uscire dall’imbarazzo mi rivolsi con tono autoritario alle due e dissi: “Ma voi non copiate gli appunti?” e loro senza perdersi d’animo risposero: “Non si preoccupi prof noi andiamo a lezioni private”. Non osai aggiungere altro e prosegui la lezione, alla fine della quale mentre tutti erano usciti le due si avvicinarono alla cattedra e mi dissero: “Caro prof a che ora può darci una lezione privata?”.
“Dove abito lo sapete, oggi sono tutta la giornata a casa” raccolsi i miei appunti, le mie dispense ed uscii dall’aula, avviandomi verso l’automobile, aprii lo sportello e caduto affianco al sediolino trovai un post-it: “Caro Prof alle 15.00 saremo da lei”. Misi in moto e mi avviai verso casa.
Non avevo nemmeno finito di mangiare che bussarono al citofono: “Chi è?”, “Siamo le tue alunne preferite” per la prima volta mi avevano dato del tu, e mi sentivo già crescere la patta dei pantaloni, andai ad aprire e trovai uno spettacolo hardcore, truccate, profumate e vestite da pornostar, evidentemente volevano sembrare più grandi di quelle che erano.
Le feci accomodare a tavola, e le offrii un po’ di frutta, afferrarono una banana ed iniziarono il loro show saffico, erano poco più che 18enni ma avevano già tanta esperienza evidentemente i film e le foto porno online non le guardano solo i maschietti.

Però a guardare tutto quel ben di dio, i primi capelli bianchi fecero sentire tutta la loro saggezza, con due assatanate del genere, se parti lancia in resta non duri nemmeno 5 minuti e da uomo rischi di fare una brutta figura, allora interruppi lo spettacolo ed esclamai: “Ragazze ma non eravate venute per la lezione privata? Su datemi una mano a sparecchiare e andiamo a studiare”, “Ma Prof non le piace quello che sta vedendo?” “Certo che mi piace, ma andiamo prima a studiare, io lo faccio anche per voi, e non solo come studentesse”.
Le ragazze capirono il senso delle mie parole, del resto sembravano molto ben affiatate, e non credo fossero alla loro prima esperienza insieme, lasciarono il frutto, umido di saliva e dal profumo a metà tra la banana e una fica piena di desiderio, si abbassarono le minigonne, sotto le quali non avevano nulla, o meglio due fighette rasate e bagnate, e mi diedero una mano a sparecchiare.
Certo ormai eravamo andati tutte e tre fuori giri, ed infatti ad ogni tovagliolo buttato nella pattumiera, ad ogni cucchiaio posato nel lavandino, ad ogni coltello rimosso dal tavolo, le ragazzine sapientemente si strisciavano contro di me andando a cercare un pene già duro e pronto a svolgere il suo compito, ma non poteva, sarebbe venuto in men di un attimo.

Allora presi il libro, lo aprii in corrispondenza delle pagine sul Sudamerica, mentre le ragazze presero i quaderni ed iniziarono a scrivere gli appunti, il tavolo per un prof che vive da solo era di quelli piccoli in cui a malapena entrano 4 persone, Laura la brunetta succube di Silvia la biondina tutto pepe leader indiscussa della coppia, l’avevo alla mia destra, mentre Silvia molto meno interessata alla lezione l’avevo di fronte.
Non so se fosse stata una tattica concordata precedentemente, comunque Laura iniziò a farmi domande sul Sudamerica: “Prof quali sono le maggiori attrazioni turistiche del Brasile?” “Quanti turisti italiani visitano ogni anno l’Argentina?” ciò contribuì non poco ad abbassare il livello di durezza del mio pene, certo la situazione, e le immagini restavano sempre di un contenuto erotico notevole, le ragazze erano li con un preciso motivo e il loro abbigliamento avrebbe fatto eccitare anche un eunuco, ma le risposte da dare alle domande di Laura inevitabilmente distoglievano la mia mente da pensieri peccaminosi.
Stavo quasi per completare la risposta sul numero di Italiani che visitano l’Argentina quando sentii un rumore, non feci nemmeno in tempo a capire che era il tacco della scarpa di Silvia che era caduto a terra, che mi ritrovai un piedino spingere contro il mio pene appena riaddormentatosi, fu un attimo, il mio sguardo si alzò per guardare Silvia che con occhi socchiusi e lingua pendente a roteare intorno a delle labbra vogliose e umide cercava di darmi l’input per interrompere la domanda e passare ad altri tipi di lezioni.
“E no ragazze e così non si può studiare!” mi alzai e mi andai a mettere sul divano, le ragazze non si persero d’animo, lasciarono il tavolo e vennero a sedersi al mio fianco una a destra ed una a sinistra, “Dai Prof è un anno che ci siamo ripromesse di venire a letto con te, non arrabbiarti” “Io arrabbiarmi? È un anno che sogno di fare l’amore almeno con una di voi 2 e qui siete addirittura in due” risposi io, “Caro prof, allora non preoccuparti, ti promettiamo che se ci tratti bene dopo studiamo tutto e domani ci facciamo pure interrogare”.
Così trovammo subito l’accordo, e ci spostammo in camera da letto, niente di che per un bilocale, ma lo spazio ristretto sarebbe riuscito a contenere a lungo l’immensa carica erotica che ormai invadeva i nostri corpi, le nostre menti. Andai in bagno a fare una doccia, eravamo appena tornati da scuola e tempo non ce n’era stato, lasciando Laura e Silvia sul letto, tornai non feci in tempo ad esclamare: “Io ho fatto, il bagno è libero” che le trovai nude e avvolte in uno splendido 69, che lasciava intravedere tutta la bellezza dei loro giovani corpi e la voglia irrefrenabile della loro giovane età.

“Caro Prof, noi il bagno lo abbiamo fatto a casa prima di venire” risposero staccandosi da quella splendida posizione per farmi accomodare al centro del letto. Silvia con un’avidità adolescenziale si lancio sul pene già in via di crescita per l’immagine saffica appena vista, e lo iniziò a leccare con una bravura tutt’altro che adolescenziale, nel mentre aprì le gambe per farsi leccare a sua volta dalla lingua altrettanto avida di Laura.
Appoggiato con la testa alla spalliera del letto, preso da un’eccitazione intensa dovuta agli abili colpi di lingua di Silvia, mi godevo lo spettacolo saffico offerto dall’ardore con cui la lingua di Laura mulinava tra e sulla fica ormai in brodo di giuggiole di Silvia, e più mulinava, più la bocca di Silvia si stringeva sul mio pene ormai al massimo della sua estensione e della sua durezza.
Andammo avanti in quella posizione finché Silvia che ormai aveva preso in mano le redini del gioco, non chiese a Laura di darle il cambio, voleva leccare la fica dell’amica anche lei ed aveva bisogno di togliersi il mio pene dalla bocca che ormai si era ingrossato a tal punto da lasciarle poco respiro. Non so se avesse preso lezioni private da Silvia, ma Laura era altrettanto brava nell’arte orale, la differenza più grande stava nel fatto, che essendo in lei forse, la componente lesbica della sua bisessualità più sviluppata, la vedevo gemere di più rispetto a Silvia ad ogni passata di lingua sulla fica della compagna.
Io non ce la facevo più, le due erano assatanate, erano giovani, ci sapevano fare e pian piano per non venire prima del tempo, cercai di uscirmene da quella situazione così iniziai a convogliare l’attenzione su di loro con frasi del tipo: “Silvia vedi come le piace la tua lingua a Laura, ma state insieme da molto?” “Si da due anni” rispose Silvia mentre Laura annuiva ma continuava a succhiare, allora per farla smettere, anche perché altrimenti a breve avrei smesso io dissi: “Laura ma cos’è che ti piace di più di Silvia?” finalmente libero il mio pene dalla sua bocca e rispose: “Ha una bella lingua e poi è più porca di me” e si mise a ridere.
Approfittando della libertà provvisoria concessami e della risposta datami, mi allontanai e replicai: “Sono io il Prof, riformate un bel 69, e fate giudicare a me chi usa meglio la lingua”, Silvia che era molto esuberante, replicò: ”Ehi Prof e che vuoi metterci il voto?” e sorrise, ed a me che ringraziando dio l’humor non manca non restò che rispondere: ”Eh si vi piacerebbe? Cosi prendereste un bel 110 e lode con bacio accademico”
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October 2015
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